Auguri Speciali Oritani #2 di 10: Enza Pinto

Foto di Enza Pinto per la campagna di Aura “Senti la tua Aura!” del 25-29 Novembre 2020.

Di certo a Enza Pinto batteva il cuore di ragazza innamorata del Rione Giudea, dove è nata e cresciuta negli anni ’80, fino all’età dell’Università, ma le stava “a futticchiu” (le calzava stretta) una certa mentalità maschilista. Così va a Bari dove si laurea e nella svolta del Millennio, nel 2000, inizia il suo primo incarico con l’Asl di quella città. Non dimentica, tuttavia, il suo paese, Oria, al quale sentimenti contrastanti la legano. Così torna non solo per esercitare la sua professione di neurologa e psicoterapeuta ma vi fonda assieme al marito Corrado De Iudicibus, ingegnere brindisino, l’associazione Aura. Il nome di quest’ultima è tutto un programma e un simbolo dai forti poteri evocativi perché oltre che l’aria, in senso poetico, indica anche aspetti neurologici, oltre che il soffio vitale di una persona. Inoltre notevole è l’assonanza con Oria. E allora Enza prende a cuore le donne e gli indifesi del suo paese, nelle cui storie sente rievocare quelle limitazioni e quelle imposizioni, se non proprio violenze, che questi ultimi sono ancora oggi costretti a subire. Io l’ho incontrata sulla strade del sangue rosa, diciamo così, per la partecipazione alla seconda edizione di un convegno che aveva organizzato e al quale ho dovuto dare forfait nel 2019. Ma abbiamo recuperato quest’anno, per il 25 Novembre 2020, con la campagna Senti la tua Aura! che ho ideato insieme ai componenti di quest’associazione, condotto con il loro ausilio e concluso con la domenica delle storie al telefono.

Uno dei meme della campagna.

Protagoniste ne sono state le donne che hanno prestato i loro volti, i loro sorrisi, la loro aura muliebre della quale Enza è stata coordinatrice ed esempio mettendoci la faccia prima di tutte. Dando così seguito alla sua proverbiale caparbietà nel realizzare i suoi obiettivi rispetto ai quali ha anche un’altra freccia nella sua faretra di Diana dei boschi al confine tra i disagi psicologici, neurologici, psichiatrici a cui vanno incontro un certo numero di persone laddove ci si lascia andare alle forze della negatività e del sopruso. Tale freccia è la sua empatia grazie alla quale intesse una fitta rete di relazioni da sempre, tanto che è costante, per esempio, il suo contatto con gli amici dell’università, alcuni dei quali oggi colleghi. Come dimenticare, da questo punto di vista, la raccolta fondi che organizza assieme al marito all’indomani del lockdown per l’acquisto dei dispositivi medici in favore dell’ospedale Perrino di Brindisi! Io ho deciso di parlare di lei in occasione dei miei 10 auguri speciali a persone che hanno a che vedere con Oria, la sua cultura e la sua storia. E in lei racchiudo simbolicamente tutte le realtà sociali della cittadina che sono molteplici e che operano con abnegazione. Il primo articolo l’ho dedicato, intanto, ad Antonio Corrado. Questo secondo post, invece, è un augurio ad Enza perché nel 2021 riesca nei suoi due intenti:

  1. continuare la missione di riscatto delle donne, aumentando l’attenzione nei loro confronti e favorendone l’emancipazione;
  2. dare un contributo di valorizzazione ad un bene prezioso della cittadina che è il castello normanno-svevo.

Anche a lei come al suo predecessore nella mia lista di dieci persone ho rivolto le stesse tre domande. Per cui:

  1. alla domanda sul luogo che la ispira di più ha risposto il Rione Giudea e in special modo la zona di Porta degli Ebrei, Piazza Donnòlo (così la chiama, con l’accento sulla seconda “o”, il rabbino di Brindisi Cosimo Yehudà Pagliara), la chiesa di San Francesco di Paola, parrocchia durante la sua infanzia dove ha un’attiva vita di catechista e oggi rettoria, cioè chiesa non più parrocchiale;
  2. il suo personaggio storico preferito è Federico II;
  3. l’espressione dialettale che le sta più a cuore è “a futticchiu” di cui abbiamo parlato nell’incipit dell’articolo.

La propongo, infine, nella mia breve carrellata di personaggi a cui ispirarsi perché pur provenendo da una famiglia contadina, di umili origini, si sta ritagliando un ruolo di rilievo sia nella professione sia nella sua missione sociale. Perciò a lei vanno la mia ammirazione e i miei migliori auguri per un roseo 2021.

E tu chi proporresti nella lista degli Auguri Speciali Oritani e perché? Parlane nei commenti, grazie!

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